Da qualche anno a questa parte, dodici per la precisione, in un parco futuristico e visionario di Torino accade qualcosa di incredibile: i migliori artisti di musica elettronica del mondo si riuniscono per pompare bpm dalla mattina fino alla sera, in un turbine di bassi, visual psichedelici e danze scatenate.
È il Kappa FuturFestival mon amì, uno dei festival di musica elettronica più grandi del pianeta che si è svolto al Parco Dora di Torino dal 4 al 6 luglio con artisti del calibro di Anyma, Carl Cox, Peggy Gou, Nina Kraviz, Meduza. Una tre giorni incredibile, che ha radunato oltre 120mila persone provenienti da 150 nazioni del mondo con un’impressionante portata mediatica globale di oltre 110 milioni di utenti e un impatto economico sulla città di Torino di 30 milioni di euro.

Kappa FuturFestival 2025, prima giornata – Reportage
Ho avuto il piacere di esserci durante la prima giornata, venerdì 4 luglio, e la sensazione che ho provato dal momento in cui sono entrato fin quando sono andato via è stata quella del più completo godimento. Per chi, come me, è appassionato di musica elettronica il KFF è una specie di Mecca, un appuntamento imperdibile specie se si è di queste parti (ma stranieri non mancavano).
Dalle 12 a mezzanotte i sei palchi — Futur, Voyager, Solar, Kosmo, Nova e Lab — hanno ospitato una maratona sonora che ha spaziato dalla techno alla house, passando per afrobeat, dubstep e sperimentazioni analogiche. Un melting pot di suoni e culture che ha visto alternarsi sullo stage artisti di livello internazionale come Anyma, Nina Kraviz, Soulwax (in esclusiva italiana), Seth Troxler, Donato Dozzy, Skream b2b Prospa, Dennis Cruz b2b The Martinez Brothers, e Speedy J, solo per citarne alcuni. Una roba spaziale insomma.

I palchi del KFF
La location è grande, ampia, ma non ci si perde e si può passare da un palco all’altro senza dover fare chilometri o senza prendere spintoni. I palchi hanno tutti delle caratteristiche specifiche:
- Futur Stage: Il palco principale, un colosso di produzione scenica con schermi LED e giochi di luce mozzafiato. È il teatro delle performance più energiche, progettato per ospitare i grandi nomi della scena elettronica. Qui, il pubblico ha fatto la fossa ballando senza sosta sotto un cielo di effetti visivi.
- Solar Stage: Dedicato ai puristi della techno, questo palco offre un’esperienza cruda e intensa, con un sound system potente e un’atmosfera minimalista che richiama i rave underground. Neanche ve lo sto a dire, il mio preferito
- Voyager Stage: Introdotto due anni fa, questo palco è un viaggio musicale eclettico, perfetto per chi ama esplorare generi diversi, dalla house al techno sperimentale.
- Nova Stage: Pensato per collaborazioni innovative, questo palco ha ospitato set unici e improvvisazioni, con un focus su artisti che spingono i confini della musica elettronica.
- Kosmo Stage: Un angolo più intimo, immerso in un’area verde di Parco Dora, ideale per performance più melodiche e atmosferiche.
- Lab Stage: Novità del 2025, questo palco è dedicato all’improvvisazione e alla sperimentazione, con sessioni come STOOR, un techno jam di sei ore guidato da Speedy J.

Gli artisti della prima giornata: un mix di leggende e nuove stelle
La lineup della prima giornata ha spaziato tra icone consolidate e talenti in ascesa, conquistando il pubblico con set memorabili. Momento clou della giornata il set di Anyma, Il progetto solista di Matteo Milleri (membro dei Tale of Us) che ha chiuso la giornata del Futur Stage con un set visionario, mescolando techno melodica e visual art. Famoso per le sue performance immersive, Anyma ha trasformato il palco in un’esperienza audiovisiva unica
Impossibile poi non citare Nina Kraviz, la regina siberiana della techno che ha infiammato il Solar Stage con un set ipnotico e potente. DJ dell’anno per Mixmag nel 2017, Nina ha dimostrato ancora una volta la sua versatilità, passando da tracce club a momenti vocali intensi.
Bravissimi anche il duo Adrian Mills B2B Biia, che hanno infiammato il Solar Stage con un set adrenalinico e fuori dagli schemi. Adrian Mills, soprannominato “lo spagnolo loco”, ha portato la sua miscela di acid, hard techno e influenze ghetto, mentre Biia ha incantato con una techno psichedelica e vocale, ricca di contaminazioni anni ’90. Un incontro esplosivo tra due visioni radicali dell’elettronica
E poi vabbè, l’attacco di Nico Moreno mi ha fatto venire i brividi, mentre intorno a me chiunque non riusciva a fermarsi, quasi tarantolati.

Il vero protagonista del Kappa FuturFestival: il Parco Dora
Ma tutte queste sensazioni, tutto questo spettacolo non sarebbe lo stesso se fatto in uno stadio o in una conca nel nulla. La realtà è che, oltre alla super line up, il vero motore del successo del Kappa FuturFestival è la location, il Parco Dora.
Situato nell’area Spina 3 di Torino, il Parco Dora è un esempio straordinario di riqualificazione urbana oltre che di un’area che sembra pensata apposta per i concerti di musica elettronica. Un tempo sede di stabilimenti Fiat e Michelin, oggi si estende per oltre 450.000 m², fondendo natura e archeologia industriale.
Piloni rossi, tettoie in acciaio e la Dora Riparia che lo attraversa rendono questo spazio un palcoscenico unico per eventi come il KFF. È un luogo dove la memoria operaia si trasforma in arte, sport e aggregazione, diventando uno dei polmoni verdi più iconici della città.
Conclusioni: una giornata indimenticabile
La prima giornata del Kappa FuturFestival 2025 che ho avuto il piacere di vivere ha confermato il suo status di evento di riferimento per la techno e la house music. Con palchi spettacolari, artisti di livello mondiale e un pubblico globale, il festival ha trasformato Torino nella capitale della musica elettronica.
E sulla scia del grandissimo successo di quest’anno, il KFF – al sesto posto nella Top 100 Festivals 2025 di DJ Mag, unico italiano fra le prime 40 posizioni e in Top 10 con giganti come Glastonbury e Coachella – annuncia la sua tredicesima edizione che si terrà al Parco Dora di Torino il 3-4-5 luglio 2026. E fidatevi, fareste bene a non perdervela.