Un grande appuntamento al Fabrique di Milano per Fabrizio Moro che presenta per la prima volta dal vivo al grande pubblico il suo ultimo disco, Pace, che lo ha portato tra le altre cose sul palco del Festival di Sanremo, e anche con una buona posizione nella classifica finale.
Una serata che, come dice lui, affronta con l’ansia e la paura che lo contraddistinguono da quando è nato. Chiede al pubblico di scusarlo se a volte dimentica i testi, ma che è il primo concerto, come una grande prova generale. L’energia che ci mette, però, quella non è di una prova, ma di un live sentito profondamente.
Si presenta da subito con sicurezza e grande padronanza del palco: si muove libero, incita il pubblico, lancia la sua giacca per aria, si sfila e infila il cappello. Lo stile di Moro ormai, dopo tanti anni di carriera, lo si conosce e dal vivo è esattamente quello che ci si aspetta: parole incastrate ad alta velocità nelle strofe, che esplodono in ritornelli sempre urlati. Moro non è un gran maestro del sussurro, ma sicuramente lo è dell’esplosione: i brani travolgono, anche grazie ad arrangiamenti che a volte strizzano l’occhio (ma facciamo anche tutti e due gli occhi) al rock, con chitarre dalla grande personalità e una batteria che impone il ritmo.
Le canzoni scivolano via con un Fabrizio Moro in grande forma, che forse abbonda un tantino di na na na e la la la, ma è il suo stile e quindi in fondo va bene così. L’ultima mezz’ora è il momento migliore del concerto: il cantante imbraccia la sua chitarra e regala alcune performance in acustico che creano un’atmosfera magica. In questo momento recupera anche due brani che ha firmato e poi lasciato interpretare a sue due colleghe: Noemi ed Elodie. Con Sono solo parole il pubblico canta a gran voce, così come su Portami Via che segue il momento acustico. Subito dopo è il momento di Pensa che rimane uno dei pezzi più riusciti del cantautore e che rimane sempre attuale. Sul finale incastra quindi una serie di hit che lasciano al pubblico la libertà di cantare a gran voce.
Se quella di Fabrizio Moro al Fabrique era una prova, sicuramente la possiamo considerare superata: sarà anche stata affrontata con ansia e paura come dice lui, ma soprattutto affrontata con la grande personalità di un’artista che a metà tra cantautorato e pop è stato in grado di emozionare e raccontare i suoi perché a un pubblico. Il suo.