Al momento della sua uscita su Xbox One come Nero, N.E.R.O. Nothing Ever Remains Obscure aveva spaccato critica e pubblico del Belpaese, in parte per la sua struttura peculiare, che lo rende molto più un’esperienza di introspezione che un videogioco vero e proprio, in parte (maggiore, paradossalmente), per la mancanza di una localizzazione in italiano da alcuni vissuta quasi come un tradimento, vista la nazionalità di Storm in a Teacup.
Per la sua uscita su PC, N.E.R.O. si presenta con tante piccole-grandi migliorie, che rendono molto più apprezzabile la fruizione di un’opera sicuramente fuori dai canoni.
Come intuibile, il primo aspetto da sottolineare è l’introduzione, fra le altre, dell’italiano come lingua di gioco. La cosa, a dirla tutta, non è secondaria, perché N.E.R.O. è fondamentalmente una narrazione interattiva, in cui molti degli indizi, come la maggior parte delle descrizioni e delle storie sul passato dell’ambiente di gioco e del personaggio principale sono affidate a frasi che fluttuano per l’isola che Nero percorre insieme al suo compagno di avventura. Allo stesso modo i dialoghi, che restano in inglese sul piano sonoro, hanno ora dei sottotitoli che li rendono perfettamente intellegibili ai giocatori non anglofoni, anche volendo dare un peso che non hanno alle occasionali imprecisioni o ridondanze.
Sul piano tecnico, il passaggio alla piattaforma PC ha permesso un’ottimizzazione che ha rinfrescato tutto ciò che di buono era presente in NERO e limato le occasionali lentezze e ridotto al minimo lag e tarature dei controlli, che con tastiera e mouse risultano più comodi ed efficienti che con il joypad.
Sul gioco in sé vale quanto avevamo espresso all’uscita della versione per la console Microsoft: si tratta di un’esperienza originale, una sorta di unicum nel panorama videoludico, e per questo N.E.R.O. non potrà che polarizzare le reazioni. Chi si aspetta un classico impianto da avventura o sparatutto rimarrà certamente deluso, perché nulla di tutto ciò è presente in N.E.R.O., chi saprà accettare la novità e lasciarsi trasportare da una storia che si disvela lentamente in tutto il suo portato emotivo, troverà nel design ispirato e visivamente onirico di questo titolo un’esperienza di grande impatto, in grado di commuovere e far riflettere. Data la natura peculiare di questo titolo, la curiosità di poterlo giocare in VR sembra essere perfettamente soddisfacibile, che Storm in a Teacup ci stia pensando, magari per un’eventuale uscita su PS4? Noi ne saremmo assolutamente contenti!