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Al Teatro Brancaccio è di scena Sister Act!

Dal 10 Dicembre è di scena al Teatro Brancaccio Sister Act, per la prima volta in Italia il travolgente musical basato sull’omonimo film del 1992 che consacrò Whoopi Goldberg nel ruolo di Deloris Van Cartier, una svitata in abito da suora.

A vestirne i panni Belia Martin, reduce dalla versione spagnola, con un indubbio physique du rôle, voce calda e avvolgente ed anche un ottimo senso del ritmo nell’interpretazione nonostante un italiano ancora imperfetto.

Le musiche sono del premio Oscar Alan Menken, (compositore statunitense autore delle più celebri colonne sonore Disney e altri show tra cui “La Piccola Bottega degli Orrori” e “Newsies”), riadattate nei testi da Franco Travaglio in un susseguirsi di botta e risposta molto divertenti, un’ irriverente rilettura del concetto di fede attenta a non urtare mai la sensibilità dei devoti. Al termine dello spettacolo un po’ si rimpiange la totale assenza di brani riconducibili al film e a cui sicuramente si è affezionati, vero è che Menken riesce a restituirne le sonorità soul, funky e disco anni ’70 coadiuvate da ballate pop in puro stile Broadway, il cui innesto con cori Gospel e armonie polifoniche restituisce un’opera ben congegnata e musicalmente ambiziosa.

L’ottimo lavoro della regia di Saverio Marconi è ben visibile in particolare nelle scene corali e nei movimenti scenici (belli anche costumi e scenografia) anche se qualche imperfezione è riscontrabile in particolare nelle interpretazioni di Marco Trespioli, – nel ruolo del Commissario Eddie – ancora acerbo, e in quella di Felice Casciano – nel ruolo del gangster Curtis, con l’onere di essere il “cattivo” eppure non particolarmente memorabile.

Lode al merito vanno in particolare alla splendida e impeccabile interpretazione della Madre Superiora alias Francesca Taverni, a Manuela Tasciotti particolarmente aderente al ruolo che si ricorda di Suor Maria Patrizia, alla sorella rock di Claudia Campolongo e ai falsetti pazzeschi di Renato Crudo nel ruolo di TJ.  

Discorso a parte va fatto per la ormai celebre Suor Cristina nei panni della novizia Suor Maria Roberta. Sembra davvero che il ruolo le sia stato cucito addosso e fa’ un certo effetto sentirle cantare di dubbi sulla vocazione, sulla voglia di conoscere il mondo prima di abbracciare la fede. Pur bravissima, la sensazione che la sua presenza sia un mero sistema per attrarre più pubblico un po’ vanifica l’apprezzamento generale per una mise en scene esuberante e che potrebbe tranquillamente fare a meno di facili strizzatine d’occhio allo star system italiota.

Alice Ungaro

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Gravita nel mondo dello spettacolo e dell’audiovisivo sin da piccola, manifestando capacità organizzative e di leadership che la conducono velocemente dall’altro lato della camera. Fermamente convinta che lavorare con passione sia l’unico modo di lavorare, ha fatto dei suoi interessi il suo “core business” specializzandosi nell’organizzazione eventi e nella comunicazione.

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