L’ossequio nei ritmi sincopati e nelle linee di basso del produttore statunitense Sonny Moore a.k.a. Skrillex, negli ultimi tempi ha avuto il sopravvento sull’espressione musicale dei Korn, ma questo ibrido di dubstep e metal non è certo una scelta artistica consapevole e sobria, piuttosto, un’eccessiva e indiscutibile strategia di marketing che disgrega il fanbase italiano. Secondo J Devil, leader dei Korn, la dubstep è una loro invenzione, eppure, l’esperimento con il supporto dei The Qemists a Roma non è ben riuscito e questo perché “la old school di nuova generazione” non si lascia facilmente corrompere dalle contaminazioni della “EDM”, comunque i supporters sembrano soddisfatti, soprattutto dopo la selfie di gruppo dove il cantante turnista Matt Rose con il suo esaltante accento anglofono saluta il pubblico dei Korn con un “Graziii” in stile Rachida! Altra scelta fuori luogo è la selezione musicale di intrattenimento per il cambio palco che va dal blue-eyed soul al funk. Dalle prime note di “Twist”, l’atmosfera si trasforma e i Korn infiammano l’Atlantico. Head concentratissimo sulle sei corde, tra un riff e l’altro si concede una serie di “headbanging” e il bassista Fieldy si chiude in un mood tutto suo. Il momento magico arriva a metà concerto con l’ingresso di J Devil e la sua “bagpipe” per introdurre “Shoots and Ladders”. Ad anticipare il solo di batteria di Ray Luzier, la cover di “Another brick in the wall” dei Pink Floyd, già pubblicata nel Greatest Hits del 2004.
Con “Blind” l’ultimo brano della setlist, J Devil chiede la partecipazione di tutti con una frase ad effetto “I need the middle finger” e mostrando il dito medio si allontana dal palco con un energico “Grazie miglie”!
Setlist:
Link utili: