Si definisce un Gipsy Chef, Gabriele Rubini in arte Chef Rubio, salito alla ribalta del piccolo schermo grazie al canale televisivo Dmax, ci parla un po’ di sé e di quelle che sono le sue passioni.
Come approdi alla tv?
Per caso visto che non la guardo… Mi hanno notato in filmati che pubblicavo con un mio amico (Michele Fontolan) sul nostro sito FISH&CHIP e da lì un po di passaggi e di situazioni prima di arrivare a DMAX grazie alla casa di produzione Pescicombattenti.
Ti sei distinto come grande estimatore della cucina tradizionale, quella “verace”, da dove deriva questo tuo amore smisurato?
Amo la cucina in tutte le sue forme, però sopra ogni cosa i sapori schietti, diretti e semplici, quindi ho raccontato prima questo tipo di ramo, appena ne ho avuto modo.
Dopo il grande successo di “Unti e Bisunti” e “Il cacciatore di Tifosi”, ora sei tornato in tv con “I re della griglia”. Ti senti ormai un uomo di televisione?
No, mi sento uomo ogni volta che faccio qualcosa di utile al prossimo, che sia per strada o in tv poco conta. Conta l’uomo non il personaggio che gli altri vedono nell’uomo.
A quelli che pensano che il tuo sia un personaggio costruito, cosa rispondi?
Vedi sopra. Non sono personaggio e non sono stato costruito. Sono stato al massimo concepito da mia madre.
Cosa ne pensi della moda degli show sulla cucina, che ultimamente spopolano in televisione?
Le mode vanno e vengono, basta saperle indirizzare verso tematiche utili ed hanno senso. Il resto è aria fritta…
Alcuni ti considerano un sex symbol…come vivi questa etichetta?
Non la vivo, perché non ho né tempo né voglia né modo di constatarla se non da apprezzamenti di persone che prima di ogni complimento riconoscono delle doti e delle capacità comunicative! Poi, se piaccio, sicuramente un po’ è grazie a delle peculiarità, ma il grosso è dovuto al ruolo di cassa di risonanza che la tv ha in queste situazioni.
Quanto il successo ti sta cambiando la vita?
Non c’è successo, c’è lavoro e tanto…Mi sta stancando molto ma al contempo appagando 😉
Oltre a essere famoso come chef, presentatore e autore di libri di cucina, è noto anche il tuo impegno umanitario e sociale. Tra le altre, sei portavoce per l’associazione Andrea Todisco Onlus, che offre gratuitamente ospitalità e assistenza ai bambini con gravi patologie e alle loro famiglie. Vuoi parlarci dei loro progetti e del tuo contributo?
Potrei parlarvi di mille cose, di tante belle storie o di storie meno belle, ma sono uno che non ama le parole, bensì i fatti. I like li lascio ai pigri, per chi ha bisogno ci deve essere la presenza reale.
…E i tuoi progetti per il futuro?
Ancora in cantiere, sicuramente dare il massimo in tutto quello in cui mi cimenterò 🙂 …vedremo cosa succederà!
Grazie!