20 anni…Sembra ieri che la console grigia con la P e la S intrecciate usciva sul mercato… e invece di giorni ne son passati 7.305 da quel 3 dicembre 1994… PlayStation ha rappresentato per il settore videoludico una rivoluzione paragonabile a quella del lancio di Pong o alla diffusione del NES: un momento di svolta non solo per i videogiocatori, ma per la cultura dell’intrattenimento e per gli operatori di un mercato che ha saputo diventare il più florido attualmente esistente.
Di storie, retroscena, analisi su PlayStation e la sua genesi ne esistono a bizzeffe, ma i compleanni sono fatti per ricordare le emozioni, ed è bello ripercorrere i ricordi di una storia così ricca di sfaccettature.
Chi vi scrive giocò per la prima volta su PlayStation con un gioco di corse, Ridge Racer, una saga che oggi ha perso l’appeal dei tempi che furono, ma all’epoca rappresentava il sogno di tanti di noi: l’illusione di avere un coin-op, un gioco da sala, in casa. Una grafica per l’epoca impressionante sullo schermo minuscolo della mia cameretta, ma cavolo, sembrava di essere lanciati in un nuovo universo. Da allora tanti titoli si sono inseguiti su quella scatoletta grigia che ancora conservo con cura e che mi ricorda un’intera epoca vissuta fra i banchi di scuola e i pomeriggi con gli amici, ma volendone salvare solo tre, Final Fantasy VII è il gioco che mi ha fatto vivere l’esperienza più bella e coinvolgente, Resident Evil quello che mi ha fatto aver paura di giocare da solo di notte, International Super Star Soccer Pro inaugurò un interesse per il calcio prima di allora molto limitato.
PlayStation 2 rappresentò l’ingresso negli anni 2000. Il monolite nero prometteva un mondo nuovo, una grafica mai vista, prestazioni irragiungibili…e nel tempo mantenne fede a quelle promesse… E poi diciamocelo, era ed è rimasta un gran bel pezzo d’arredamento! Nel caso della PS2 il primo gioco che giocai era il capostipite di una nuova serie, Devil May Cry, che fra gli alti e bassi dei successivi capitoli seppe imporsi al grande pubblico col suo stile unico e un protagonista dal carisma ammaliante. Anche della generazione PS2 sono davvero tanti i titoli che hanno fatto storia, ed è difficile che tutti si possa concordare sui più importanti, per cui continuo con quelli che lo sono stati per me a prescindere dal valore: ICO, che dimostrò una volta di più come il videogioco può veicolare la poesia, God of War, che era eccessivo in tutto, ma soprattutto in termini di divertimento, Okami, un po’ per le stesse ragioni di ICO…che dire sarà stato un periodo Zen!
PlayStation Portable è stata per me un po’ una parentesi, ma di qualità: personalmente gioco poco con gli hand held, che dopo pochissimo mi fanno formicolare le braccia, ma una console che ti permette di giocare con titoli come Final Fantasy VII Crisis Core, Metal Gear Solid Peace Walker e WipeOut Pure ovunque ti trovi non può che essere celebrata!
PlayStation 3 accompagna ancora adesso le mie giornate come credo quelle di chiunque l’abbia acquistata: una macchina dei sogni che personalmente non riconobbi subito come tale, ma che nel tempo ha scolpito la sua sigla sul mio cuore di giocatore, con un numero di titoli di qualità esorbitante, che continua a crescere ancora oggi e che per certi versi mi impedisce di far riferimento a 3 giochi senza sentirmi in difficoltà…Così di getto senza pensare…Uncharted 2, Metal Gear Solid 4 e Heavy Rain, anche se, per un caso divertente, anche su PS3 ho cominciato con Devil May Cry…Il 4, per la precisione!
E comunque ne restano fuori talmente tanti, da The Last of US a Batman Arkham Asylum e GTA V, passando per Ni No Kuni…ragazzi se non condividete la scelta sui tre titoli secchi vi capirò benissimo!
Prima di fare i conti con un presente che sa ancora di futuro, c’è lo strano capitolo PlayStation Vita… come detto non amo le console portatili, e la storia di PS Vita è una di quelle che lascia un po’ d’amaro in bocca per delle potenzialità che son rimaste tutto sommato poco espresse…Ciò non di meno titoli come Gravity Rush, Soul Sacrifice, Zero Escape meritano di essere giocati e danno voce ad un hardware di primo livello.
E così siamo arrivati alla fine di questo amarcord, PS4 è il nostro presente proiettato verso il futuro, e se ancora il vero potenziale di questa macchina deve essere sfruttato, al di là delle polemiche, delle aspettative frustrate e delle delusioni di giochi lanciati sul mercato ancora incompleti o perfettibili, quello che i vari Destiny, The Last of Us Remastered, Alien Isolation, ecc. hanno lasciato intuire sono nuovi livelli di interazione, coinvolgimento e qualità estetica, ma soprattutto la speranza che i nuovi giochi sappiano andare oltre, affermandosi come una forma di intrattenimento sempre più sociale, condivisa e profonda, che possa farsi contenitore per contenuti di pregio, che insomma continui ad emozionarci e appassionarci come le precedenti generazioni sono riuscite a fare prima di lei.