Stupefacente come il piccolo bimbo nichilista che è in me possa dare sfogo alla propria fantasia…no no no, ragazzi, è un’epoca con diverse crisi d’identità, ma nel profilo psicologico, richiesto dalla giuria e dai pensionati paganti infuriati e in astinenza, l’autolesionismo è lampante, come una stella cometa dorata su un villaggio in gestazione…ritardo di due secoli, ci scusiamo per l’inconveniente ma, dai banchetti di tovaglioli di sindoni e crocefissi che sfamerebbero una legione di falegnami neri, sporchi e sottomessi, un solenne rigurgito ci riporta sulla retta via…fede, nient’altro…appagati e succubi dei piaceri corporei, vediamo che strada irta e oscura ci porta alla luce…quante perdizioni e idoli mistificatori…impulsi a cui arrendersi…se fossimo babbo natale, come in quelle storie smielate di famiglie felici attorno a cadaveri alberati dalle arterie di cellulosa amputate, tra folletti, interpretati da nani fintamente deformi e ritardati, e aiutanti in minigonna con labbra rifatte, non ci punteremmo una magnum in bocca, cospargendola prima di acido muriatico…noi non siamo quell’obeso esibizionista e feticista drag queen…noi esistiamo (ma non ditelo ai vostri genitori)…noi non ci stiamo dentro per niente…noi e i circhi ammaestrati a celebrare la tollerante mediocrità che neanche riusciamo a recitare tra una pubblicità e l’altra…noi e le nostre manie…uno moltiplicato per (popolazione mondiale-morenti incontaminati)…meraviglioso genio umano…e, diciamolo, meglio un nemico che ci violenta qualunque idilliaco quadretto attraversato, piuttosto che un niente perpetuo e sincero…nella schiavitù troviamo una sottospecie di controllo, di Torna a casa Lessie (cieca sorda muta pestata)…la bestia da espiare, la ciotola di croccantini caldi a cui relegare tutta l’intimità.
Il Cantico di Pietra – Prima penitente assuefazione

