Qualcuno dice che siamo anime sole che vagano sulla terra perché dalle esperienze se ne esca arricchiti e migliori di quanto non fossimo prima. L’opera di Joele Anastasi – “Battuage” in scena al Teatro dell’Orologio dal 2 al 4 Maggio – indaga la solitudine umana in un percorso affannoso che non trova espiazione e si erge, per questo, a emblema dicotomico di miseria e nobiltà d’animo.
Uno spazio scenico sapientemente ordito per farsi contenitore di diegesi e protagonista esso stesso, vede rompere il muro del socialmente accettabile in una sequela di orinatoi, luogo deputato a incontri notturni alla ricerca di sesso facile.
Puttane, scambisti, gigolò, transessuali: non vittime del destino, ma esseri umani consapevoli che scelgono la strada del sesso per ottenere quello che vogliono. “Oggi faccio il compleanno, fatemi gli auguri, è quattro anni che sono qua. Sto aspettando il momento giusto, il provino giusto e me ne vado da questo posto di merda. Il treno giusto prima o poi deve passare. Che poi se sapevo che mi finiva a fare la puttana tanto vale che me ne stavo in Sicilia”.
Vucciria è un teatro intriso di provincialismo assunto a stato d’essere, la condicio sine qua non entro cui si muovono i personaggi: è l’Italia di ‘Uomini e Donne’, del “nel Sud non c’è futuro”, de La Mecca per chi proviene dai paesi dell’Est, un’Italia che non si solleva e non accoglie ma ingloba dentro dinamiche da ‘Piovra’, conosciute eppur taciute.
Un testo ben scritto da un giovane Anastasi (classe 1989) che attinge dal proprio background siciliano e indaga il lato oscuro dell’umano con straordinaria profondità. Nota di merito all’interpretazione dei quattro attori, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano, Simone Leonardi e lo stesso Anastasi, i quali, come nel miglior teatro sociale, mettono a nudo loro stessi in un dialogo sottile tra il sé e il proprio pubblico.