Intervista al protagonista de: “The Eternal Return of Antonis Paraskevas”
Abbiamo visto “The Eternal Return of Antonis Paraskevas” e ci è piaciuto. Sarà perché ci ricorda tanto i fattacci di casa nostra con quella crisi di valori che parte dalla televisione e si insinua nel sociale. Ancora una volta una donna a firmare la regia – Elina Psykou – di questo lungometraggio greco in concorso al Milano Film Festival 2013.
Ne abbiamo incontrato il protagonista, Christos Stergioglou, sulla scalinata del Teatro Strelher, location deputata di gran parte degli eventi di questa bella manifestazione.
Come ti sei trovato arruolato in questo progetto?
Conosco Elina da sette anni, era un’assistente alla regia all’epoca di un lavoro fatto per la TV. Due anni fa mi ha chiamato e mi ha detto che avrebbe tanto voluto che io accettassi questa parte nel film. Ho letto la sceneggiatura, mi è piaciuta, così ho detto immediatamente: Sì! Ci siamo incontrati ed ho visto nei suoi occhi che voleva sul serio fare questo film, e lo voleva fare con me. Il mio istinto mi ha detto di seguirla, ci siamo fidati l’uno dell’altra e abbiamo realizzato insieme “The Eternal Return…”. Un anno fa sono iniziate le riprese, ora il film è qui ed io sono davvero felice di aver lavorato con Elina.
Il film ruota interamente intorno al tuo personaggio. Una bella responsabilità! Come l’hai costruito?
L’ho costruito insieme ad Elina. Ci siamo incontrati per i tre mesi antecedenti le riprese, lei aveva già creato il personaggio – perché ha scritto lei soggetto e sceneggiatura, ma abbiamo deciso insieme come sarebbe stato quest’uomo, intendo, come la sua mente avrebbe funzionato, così piano piano sono stato coinvolto dal personaggio e mi sono anche divertito molto nell’interpretarlo (anche se di certo non è un personaggio divertente o positivo!). Antonis è un personaggio molto strano, difficile. Ha perso la testa, non sa più come vivere, lui vuole solo essere il migliore e il più famoso, non ha alcun altro scopo nella vita. Vorrebbe essere un eroe, ma com’ è mai possibile esserlo con questo tipo di pensieri negativi nella testa?!?
Penso sia stato davvero difficile per te interpretare un ruolo così distante dal tuo sentire. Come ci sei riuscito?
Sì, Antonis è esattamente il mio opposto! Ma ho cercato di scovare in me le ragioni per cui una persona dovrebbe pensarla o comportarsi in questo modo. Non è difficile ma neanche facile, ho interpretato moltissimi ruoli negativi nella mia carriera, proprio ieri un ragazzo mi ha chiesto “Se tu fossi un serial killer, cosa penseresti?”. Bhé se lo fossi penserei forse che uccidendoti, andresti in paradiso, quindi lo farei per il tuo bene. Se fossi Hitler che ha sterminato tutti quegli ebrei…no, lui proprio non so perché l’abbia fatto…
Hai lavorato sia per il Teatro che per il Cinema. Hai una preferenza?
Ho due amori, il cinema e il teatro. Non trovo differenza fra i due. Ho iniziato a fare film solo dodici anni fa, ed è capitato per caso. Una regista venne a vedere una mia performance e mi chiese di recitare nel suo secondo film ed io pensai che sì, sarebbe stata una bella avventura per me. Un’altra regista mi chiese la stessa cosa nel suo esordio al cinema e così mi sono ritrovato ad interpretare ben sedici film! Sono fortunato, perché ho recitato in dei bei film, ad esempio “Alienation” di Milko Lazarov, ancora una volta un esordiente. Non so perché ma i giovani mi cercano sempre e ne sono davvero lieto e soddisfatto.
Succede sempre così, loro vogliono incontrare me ed io voglio incontrare loro, così si crea questa sorta di conversazione segreta.
Quali sono i tuoi prossimi step professionali?
Reciterò in teatro in due piéces, in una il regista è molto giovane, ha appena 26 anni ed un mio ex studente, sono molto eccitato all’idea di lavorare con lui in Mourning Becomes Electra di Eugene O’Neill.
Quindi sei anche un insegnante!
Insegno da otto anni, ma quest’anno mi prenderò un anno sabbatico poiché sono molto stanco. Ma amo tantissimo lavorare con i ragazzi, riesco ad entrare facilmente in connessione con loro.
In molti film visti qui al Milano Film Festival ma anche altrove, la crisi è un tema ricorrente. Crisi economica, ma anche di valori. Qual è la situazione oggi in Grecia?
Sfortunatamente la Grecia è in una situazione davvero brutta al momento. Nessuno crede più alle bugie del Governo, ma allo stesso tempo è a loro che dobbiamo affidarci per sperare in una salvezza. Credo che in qualche modo si stia vivendo in guerra, anche se per ora senza armi, ma la guerra economica è molto più pericolosa. La gente è schiacciata dalle tasse, oltre il 10% di noi non ha i soldi per mangiare. Non abbiamo alcuna idea del futuro, speriamo nel Governo, ma la verità è che esso dipende dalla Germania, che dipende a sua volta dalle logiche economiche dell’America. Non siamo liberi.
Tu sei molto vicino ai giovani. In questo caso, cosa vedi nel loro futuro?
Sono, anzi siete, in una situazione molto difficile, ma credo che ce la farete perché avete l’energia e lo spirito giusti. State capendo molte più cose, avete il potere. Lo spero e ci credo.
Grazie mille!!!