L’epica ad altezza di bambino nel buon film di Ostermann.
Scritto dallo stesso Ostermann, Wolfskinder è la versione con bambini di The Way Back di Weir, un dramma che traduce l’epica del ritorno a casa in dimensioni infantili dimenticandosi però la fiaba e preferendo la via del dramma, della scoperta del male. E per questo diventa un romanzo di formazione al nero, con i bambini che anziché crescere devono imparare a sopravvivere e a conoscere la morte. Ostermann ricaccia il pathos e le tentazioni hollywoodiane e dona ai gesti dei suoi protagonisti un riuscito misto di dingità e animalità (il taglio dei capelli), il suo stile non è troppo elaborato anche se guarda a Malick, come certe velocizzazioni dimostrano, ma sa aiutare lo spettatore a entrare in un racconto brusco che alla fine avvince.