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Roma 2012: Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi

Nader è un egiziano di seconda generazione, nato in Italia da genitori arabi coi quali lotta per potersi emancipare dalla sua cultura e religione; ma la cultura che abbraccia, quella della microcriminalità, è una via anche più impervia.Scritto dal regista Claudio Giovannesi con Filippo Gravino, a partire da personaggi raccontati nel precedente documentario Fratelli d’Italia, Alì ha gli occhi azzurri è un dramma urbano e periferico che guardando a Ken Loach o altri alfieri del realismo semi-documentario racconta, forse per la prima volta, l’Italia come paese inter-culturale, almeno nelle apparenze.
Anche perché il film, le cui didascalie sono scritte sia in italiano che in arabo, racconta proprio le incomprensioni, le contraddizioni di una società in fieri in cui la riscrittura sociale del proprio tessuto è anche riscrittura geografica, con la periferia sudest di Roma descritta come centro altro da Roma, con regole, leggi, valori propri, eco della banlieue parigina. Giovannesi ha capito che non serve riflettere astrattamente sui temi, ma usarli per costruire un racconto concreto basato sullo scontro tra ciò che si vorrebbe essere e ciò che inevitabilmente si è, che senta l’odore di luoghi e persone di cui narra (l’uso di Gigi D’Alessio, per esempio, in colonna sonora), coerente nel rifiutare catarsi ed effetti narrativi anche a costo di sembrare freddo e prevedibile. Finalmente, in un concorso internazionale, una bella sorpresa italiana.

Emanuele Rauco

About Author

Nato a Roma il 18 luglio del 1981, si appassiona di cinema dalla tenera età e comincia a scrivere recensioni dall'età di 12 anni. Comincia a collaborare con il giornalino scolastico e, dopo aver frequentato il DAMS di Roma 3, comincia a scrivere per siti internet e testate varie: redattore e poi caporedattore per il sito Cineforme, ora Cinem'art Magazine, e per la rivista Cinem'art, redattore e inviato per RadioCinema. Inoltre scrive per Four Magazine, di cui è caporedattore, e altre testate on line ed è curatore di un programma radiofonico su cinema e musica, Popcorn da Tiffany su Ryar Radio. Collabora per le riviste Il mucchio e The Cinema Show – primo mensile cinematografico per iPad – e per il quotidiano L'opinione. Alcuni suoi scritti sono stati pubblicati su saggi e raccolte critiche, tra cui la collana Bizzarro Magazine di Laboratorio Bizzarro ed è spesso ospite in trasmissioni radiofoniche e televisive come Ma che bella giornata o Square e I cinepatici di Coming Soon Television. Ha un canale di youtube in cui parla di cinema, spettacolo, cultura e comunicazione.

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