Metro 2034 di Dmitry Glukhovsky
Secondo volume ufficiale ambientato nell’universo narrativo di Metro 2033, Metro 2034 ci riporta nella metropolitana di Mosca, con le sue stazioni adattate a divenire vere e proprie mini-polis che accolgono i sopravvissuti di un olocausto nucleare che ha decimato la popolazione del pianeta.
Nella Sevastopolskaya vivono i protagonisti del racconto: il vecchio Omero, ex macchinista abile nelle narrazioni, alla ricerca di una storia che gli doni la propria immortalità e il Brigadiere, un personaggio inquietante, dal volto per metà deturpato da orrende cicatrici e dedito alla difesa della stazione con una ferocia mostruosa e sovrumana. In seguito a degli strani incidenti alla vicina stazione Tulskaya, punto di accesso alla Comunità dell’Anello (Hansa), la Sevastopolskaya sembra essere isolata, ma nessuno degli esploratori è tornato a spiegare il perché. Il Brigadiere decide quindi di andare lui stesso a indagare, portando con sé il vecchio Ulisse. La spedizione permette ai due di scoprire qualcosa di drammatico, di cui bisogna assolutamente avvertire l’Hansa. Inizia così un viaggio irto di pericoli, nel corso dei quali la situazione si svilupperà nella sua interezza e ci darà modo di conoscere meglio tutti i personaggi coinvolti.
Su Four abbiamo imparato a conoscere il contesto di Metro 2033, un universo narrativo nato online e aperto al contributo di tanti autori, fra i quali il nostro Tullio Avoledo con Le Radici del Cielo e Andrey Djakov con Verso la luce. Proprio il confronto con questi due autori induce a ritenere che l’idea di Glukhovsky, originario autore di Metro 2033, abbia trasceso i limiti del suo creatore e si sia sviluppata in qualcosa di superiore alle possibilità dello stesso. Se infatti l’idea alla base del contesto è molto affascinante e anche i personaggi e le situazioni descritte dalla fantasia dello scrittore catturano l’attenzione, il romanzo nel suo complesso risulta meno riuscito di quelli dei suoi epigoni. Nel complesso, la storia scorre abbastanza fluidamente, salvo avere dei momenti di confusione che non permettono di comprendere chiaramente cosa stia succedendo o come si sia arrivati a determinate svolte narrative. Al contempo, non sempre i personaggi, per quanto molti noti ai lettori della serie, godono del dovuto livello di approfondimento, lasciando un margine d’incertezza che frustra più che incuriosire. A quanto espresso si aggiungono sporadici problemi di traduzione in italiano, con frasi di costruzione discutibile, scelte di termini rivedibili e una cura discontinua della fluidità del discorso. Questo aspetto è per altro in forte contrasto con la qualità generale dell’offerta di Multiplayer.it Edizioni, divenuta nel tempo molto affidabile e curata.
Se siete appassionati dell’Universo di Metro 2033, 2034 è un libro che vorrete in ogni caso leggere. Se volete invece avvicinarvi a questa realtà, il consiglio è di iniziare dal capostipite o, forse anche meglio, dai citati volumi di Avoledo e Djakov.