Attack the Block – Invasione Aliena
Da quando l’horror è diventato uno dei generi più amati dal pubblico, migliaia di mostri hanno invaso i nostri schermi (e i nostri incubi). Spesso però, entrando a far parte dell’immaginario collettivo, queste creature hanno finito per non essere altro che delle fotocopie, degli stereotipi, dei semplici cloni. Joe Cornish, sceneggiatore de Le avventure di Tin Tin, ha deciso di differenziarsi dalla massa per creare dei mostri che, pur richiamando i classici, avessero delle caratteristiche proprie, tali da renderli autonomi. Attack the block, infatti, altro non è che l’opera prima di un regista talentuoso destinato a lasciare il segno.
Non era facile riuscire a realizzare una pellicola fantascientifica partendo da una sceneggiatura simile. Il rischio di cadere nel banale o nel ridicolo era molto alto e non era semplice riuscire a trovare la giusta chiave di lettura per interpretare gli eventi. Joe Cornish, però, forte dell’esperienza con il maestro Spielberg, ha evitato l’ostacolo e, attraverso sprazzi orrorifici e comici (spesso, demenziali) è riuscito a creare un prodotto di qualità.
Le creature mostruose sembrano essere frutto dell’accoppiamento tra “pesci e scimmioni” ma, nella “realtà” non sono altro che Gollum alieni. Neri come la pece, pelosi fino all’inverosimile e ciechi dalla nascita, possiedono denti aguzzi fluorescenti ed affilati da far invidia a Dracula. La rabbia assassina con cui cacciano gli umani è giustificata (?) dalla violenza che un loro simile ha ricevuto. Ennesima guerra tra gang, Moses e i suoi giovani amici dovranno vedersela con i Gremlins spaziali, per liberare il loro blocco dalla presenza aliena. Così, tra “poliziotti, gangster impazziti e mostri incazzati a bestia”, i giovani teppisti dovranno avere il coraggio di mettersi in discussione per trasformarsi in eroi.
Attraverso un montaggio rapido e frastagliato, in cui i dettagli la fanno da padroni e uno stile registico vivace e movimentato, Attack the block si configura come una pellicola accattivante e minacciosa che invita sarcasticamente gli spettatori a riflettere sulla necessità di rispettare le altre specie perché, nonostante le apparenze, potrebbero non voler necessariamente dichiararci guerra.