Cosa accade quando Marco Zadra si trova in un Jazz Cafè ad ordinare uno scotch whisky ad un barman sordomuto? Di questi tempi, la risposta non è scontata. Circa due ore di divertimento supremo, in cui Zadra, con la sua regia brillante e ritmata, rende la commedia travolgente. Spiegare la trama di Zadriskie Point Five non è affatto facile. Troppi i colpi di scena, le sorprese, i giochetti tra personaggi reali, inventati, dei cartoni animati o delle favole sonore. Infatti, il genio Zadra narra la sua vita all’interno dell’elegante bar che ospita artisti di vario genere. In preda alle allucinazioni ed agli attacchi di panico, seguito da una bizzarra psicologa di origini calabresi di cui è forse l’unico paziente, Zadra dà vita ad un’esplosione tragicomica, ad un incontro/scontro psicologico tra l’uomo e l’artista, tra la disinvoltura e la maestria folle, tra la routine e la finzione del mondo dello spettacolo: un confronto capace di suscitare forti risate all’insegna del divertimento di qualità.
Zadra infatti lo sa bene, si può ancora far ridere senza essere convenzionali o grossolani e questo suo ennesimo spettacolo ne è la prova concreta.
Ecco in scena, quindi, dialoghi perfetti ed interpreti sicuri e validi che, calati pienamente nei rispettivi ruoli, regalano una commedia davvero esilarante. Il ritmo è una delle componenti principali del suo modo di fare teatro e anche questa volta non c’è un attimo di indugio, non c’è un momento nel quale possa diminuire l’attenzione del pubblico.
Tenacemente, il proprietario del locale, deve affrontare ogni giorno le sue paure ed inadeguatezze per sentirsi parte integrante di un mondo che lo boccia. Lo sfavillante universo dello show non è facile da raggiungere e Marco Zadra lo dimostra buttandosi a tutta forza nel personaggio. Zadriskie Point ospita artisti di ogni calibro dai Beatles, a Darth Fener, Cenerentola, il classico cigno (che muore ucciso), alle ballerine del nuoto sincronizzato che tutti insieme, senza un ordine preciso, si esibiscono ogni sera, insieme al proprietario, che esterna le proprie doti di showman suonando il contrabbasso e il pianoforte.
Zadra, al Teatro Italia di Roma, racconta attraverso gag farsesche e siparietti che berteggiano la società, le sue vicissitudini con il mondo dello spettacolo, le terapie psicologiche tentate e il rapporto con il suo cane, anch’esso affetto da sindrome maniaco-depressiva; mette in scena un confronto tra l’uomo e l’artista, proiettandosi in questo attore estroso, ma allo stesso tempo un po’ paranoico e descrivendo un pianeta capriccioso. Zadriskie Point 5 nella sua accezione comica riesce a descrivere un piccolo universo, che fa divertire ma che lascia anche alcuni spunti di riflessione.