Il web è un posto meraviglioso, specie quando incontri dei matti totali come i ragazzi che animano la pagina Facebook “Recensire con Pressappochismo” ed il gruppo connesso “Pressappochismo is the Way”
Giorni fa il buon Pio Venacifra ha lasciato una recensione su Tiziano Ferro e la sua “Rosso Relativo” da spanciarsi dalle risate. Eccola qua
Ve siete mai chiesti de che parla Rosso relativo?
No, perché l’avete cantata tutti come scemi nell’estate del 2001 o giù di lì, mentre ve spiaccicavate brufoli tra no squillo e l’altro alla ragazzetta carina della vostra classe.
Tiziano Ferro dice che sta canzone parla de quando soffriva de bulimia, cazzate.
Sta canzone parla de scopà.
“La voglia scalpitava, strillava
Tuonava cantava
Da notte fonda nel petto di
Paola oh Paola”
Tiziano canta bello deciso, incazzato. È sera, e Paola vole scopà, gna fa più. C’ha la fregna che tuona, sta a fà le scuregge pe quanto vole scopà, a momenti infarta, dateje un cazzo, subito.
“La noia quella sera era troppa
E cercava, chiamava
200 principi e invece lei era la
Dama del castello”
A Paola non interessa con chi scopà, lei vole scopà e basta, al punto da chiamarne duecento tutti insieme, tanto da rapporto normale a gangbang la differenza è sottile, e a lei manco frega niente, ma nel ritornello viene evidenziato un problema.
“Il tuo è un rosso relativo
Senza macchia d’amore ma adesso
Canterà dentro di te
Per la gran solitudine e”
Paola c’ha er ciclo. O meglio, j’è appena venuto er ciclo, perché se sa, le prime macchiette non sò rosse, sò quel colore finto marrone sbiadito. Un colore rosso relativo, Tiziano non poteva dillo mejo de così. Quindi Paola stasera è costretta a fà da sola.
“Forza amati per questa sera
Che domani torni in te ma
Non ti diverte perché
Vuoi qualcosa di più facile”
Paola se “ama per questa sera”, cioè se sgrilletta, ma non prova piacere, Paola stasera voleva scopà, ma come sempre, la fregna fa di testa sua.
Ora, la seconda strofa delle canzoni de Tiziano Ferro è totalmente inutile, perché dice le stesse cose della prima, con altre metafore. Quindi, leggete er testo, sapendo che il significato è lo stesso.
“La timidezza c’era ma svaniva
Scappava di notte si dileguava
Dagli occhi di
Paola oh Paola
Giocava a rimpiattino nascondeva
E mostrava, cercava
Il cacciatore e invece lei era la
Preda dentro il bosco”
E ritornello.
Tutto sembra finì male, però quando meno te lo aspetti, la canzone ha un colpo di scena finale:
“E non riposi più
Solo lo schermo e tu (e provo pena)
Tastiera e anima
Posso dimostrarti adesso che ha
Ben altre forme il sesso”
Uno dei duecento principi ha risposto alla chiamata di Paola. “Lo schermo e tu, tastiera e anima, ha ben altre forme il sesso”, che cazzo vor dì?
Eureka! Paola e er principe se sò messi a fà sesso online.
Mò però me viene un dubbio. Era il 2001, non so manco se esisteva Google, figuramose Skype. Me state a dì che Tiziano Ferro ha inventato non solo la chat, ma pure il cazzo in chat?
Me verrebbe da dì che è un genio, poi però penso che nell’album successivo ha scritto “Sere nere”, e capisco che era tutta na “sera” mentale.
Però c’ha visto lungo.