Mi sono riservato quasi una settimana e ben quattro ascolti per scrivere de “Il fuoco in una stanza“, il nuovo album di inediti dei The Zen Circus uscito il 2 marzo e anticipato dai singoli “Catene” e dalla titletrack.
Quattro ascolti, perché il primo mi aveva lasciato un po’ interdetto: dopo le prime tre canzoni il pensiero è stato “vabbe dai, è La terza guerra mondiale parte seconda“, e dopo le altre quattro mi chiedevo dove fossero finiti i The Zen Circus che avevo cominciato ad amare più di dieci anni fa. Ma mai fidarsi del primo ascolto, e già dopo qualche giorno le idee si son fatte più chiare.
I The Zen Circus ci sono ancora, la straordinaria penna di Andrea Appino c’è ancora, La continua evoluzione e sperimentazione c’è ancora. Quello che manca è il suono, anzi il rumore per essere precisi, ed ‘è quello che lascia un po’ straniati al primo ascolto, che ci fa chiedere dove siano le atmosfere di “Villa Inferno” o di “Doctor Seduction“. E non è una questione di pop e non pop, di musica indie e mainstream.
E’ che i The Zen Circus sono cresciuti, hanno compreso tutte le potenzialità dello studio di registrazione e hanno scoperto la poetica dell’arrangiamento e della produzione. E non è necessariamente un male, anche se poi quel tocco Zen che sa di sporco un po’ viene a mancare, causando nostalgie a fan grandi e piccini (o forse solo a me).
“È il disco su cui abbiamo lavorato di più in studio nella nostra carriera” ammettono loro stessi “musicalmente eterogeneo e poliglotta nella narrazione per lo scopo di avvicinarsi a noi, tutti diversi ma tutti uguali: figli, madri, padri o amanti“.
Ed è proprio questa evoluzione del sound che segna il distacco dal precedente “La terza guerra mondiale” che comunque già tracciava il solco. Un disco infatti nato quasi in contemporanea, ma più immediato, più pronto, che non aveva bisogno di una necessaria decantazione come l’attuale lavoro.
E se dal punto di vista della composizione l’evoluzione era un naturale punto d’arrivo di un ventennale percorso di sperimentazione, per quanto riguarda i testi beh, la penna di Appino regala vette sempre più alte, richiudendosi però in un intimismo – individualismo che lascia poco spazio alla dimensione collettiva e sociale, sempre ben presente negli alti album. “Una volta abbiamo cantato che “gli altri siamo noi, gli altri siamo tutti” e con questo album abbiamo voluto approfondire entrando direttamente nelle stanze dei nostri personaggi, ovvero noi stessi e le persone alle quali siamo indissolubilmente legati da catene più o meno invisibili“.
E quindi l’individualismo tanto criticato ed analizzato nel precedente disco (“ormai le piazze fanno rivoluzioni solo quando sono vuote..“) diventa una leva comunicativa per ritornare all’io, all’introspezione, alla dimensione personale. Non c’è più spazio per una collettività, perlomeno di una collettività immaginata e reale, e allor tanto vale ritornare a ragionare del nostro essere, senza cadere vittime degli individualismi da social.
Ecco, se anche la musica è lo specchio dei tempi, l’evoluzione dei The Zen Circus è l'”evoluzione” stessa del nostro mondo, il ripiegamento su se stessi per sopravvivere ad una collettività che forse neanche esiste. Sì, il mondo fa schifo, la vita fa schifo, ma grazie a Dio, ancora esistono artisti che sanno raccontarla. E i The Zen Circus sono quel tipo di artisti, quelli con la A maiuscola.
Catene
La Stagione
Il Mondo Come lo Vorrei
Sono Umano
Il Fuoco in una Stanza
Low Cost
Emily no
Rosso o nero
Quello che Funziona
Panico
La Teoria delle Stringhe
Questa non è una canzone
Caro Luca
I The Zen Circus nel frattempo sono in giro per l’Italia per presentare in una serie di instore, di cui di seguito trovate le date. Ufficializzati anche i primi appuntamenti per i live
Genova 02/03 alle 18.30 @ Feltrinelli via Ceccardi
Torino 03/03 alle 17.00 @ Feltrinelli Stazione Porta Nuova (sabato)
Milano 04/03 alle 17.00 @ Feltrinelli piazza Piemonte (domenica)
Padova 05/03 alle 18.00 @ Feltrinelli via San Francesco, 7
Bologna 06/03 alle 18.00 @ Feltrinelli piazza Ravegnana
Firenze 07/03 alle 18.00 @ Feltrinelli RED piazza della Repubblica
Roma 08/03 orario 17.30 @ Discoteca Laziale
Napoli 09/03 alle 18.00 @ Feltrinelli piazza dei Martiri
Pescara 10/03 (sabato) alle 17.00 @ Feltrinelli via Trento angolo Milano
Bari 11/03 (domenica) alle 17.00 @ Feltrinelli Bari via Melo
Pisa 12/03 alle 18.00 @ Feltrinelli Corso Italia, 50
Catania 13/03 alle 18.00 @ Feltrinelli via Etnea
Palermo 14/03 alle 18.00 @ Palermo via Cavour
13-apr Bologna – Estragon
19-apr Milano – Alcatraz
20-apr Venaria Reale (TO) – Teatro della Concordia
21-apr Genova – Supernova Festival
27-apr Firenze – Obihall
28-apr Mestre (VE) – Centro Sociale Rivolta
04-mag Roma – Atlantico