Per chi è della mia generazione Noel Gallagher è un punto fermo, un totem, uno dei protagonisti della nostra formazione musicale. Certo per carità, era insieme al fratello (e ben sappiamo che ancora oggi non corre buon sangue tra i due di Manchester), ma l’importanza storica degli Oasis non può essere sottovalutata e ancora oggi influenza tanto la musica quanto l’immaginario di tutti, pubblico e (soprattutto) critica.
Ce ne rendiamo conto anche nella conferenza stampa di oggi, in cui Noel ha presentato “Who Build the Moon“, il nuovo album in uscita il 24 novembre nei negozi tradizionali e in digitale e già disponibile per il preorder.
E’ un Noel Gallagher tranquillo ed ispirato, che non perde la calma neanche quando il discorso vira, imancabilmente, sul rapporto col fratello. E’ fiero di ciò che ha prodotto, un disco che definisce cosmic pop ma rock “Quando dici rock la gente pensa a giacche di pelle e Jack Daniels, ma il vero senso del rock è la libertà di fare ciò che vuoi. Sono stato fortunato poi a trovare David Holmes perchà ha visto qualcosa in me che nemmeno io pensavo ci fosse”
Un disco creato come se fosse sia il primo che l’ultimo della sua carriera. Un disco che non vuole (solo) parlare di eventi dell’attualità “Secondo me è troppo facile prendere le notizie del tg e metterle in musica. Scrivere brani che parlano di gioia e speranza è un atto rivoluzionario. Dave Grohl o i Greenday cosa urlano a fare? La musica che parla di attualità è noiosa, Trump è noioso, il coreano è buffo ma noioso. Io sono un rivoluzionario perchè parlo di gioia e speranza”
Who Build the Moon quindi, una domanda che, come racconta, “viene presa in prestito da un libro che dice che la luna è un corpo estraneo al nostro sistema solare. Ok, forse chi lo ha scritto aveva visto troppe volte Star Wars o aveva fumato, ma il titolo è bellissimo e io l’ho fatto mio“.
Il passato naturalmente ritorna sempre, specie se si tratta di parlare del fratello: “dovrebbe andare dallo psichiatra“, liquida subito l’argomento quando gli viene richiesto cosa pensa di Liam. E ritorna anche l’amore per il Manchester City e per Guardiola, definito “l’uomo più elegante del mondo”. Ma il futuro è ancora più importante, specie per la collaborazione con David Holme, produttore del disco e nuova anima del sound di Noel “ho trovato una nuova chiave. Non voglio prendere il passato e gettarlo da parte, ma David mi ha aiutato a trovare un nuovo stile“.