Chi dice che i musicals movies sono morti?
Lo scrittore irlandese-regista John Carney conosce la musica e sa come si insinua nelle nostre vite. Carney disegna Sing Street in una Dublino del 1985, e il risultato è tenero, duro e del tutto irresistibile. Lo stile asciutto del regista non punta ad un opera dal facile sentimentalismo, bensì descrive la necessità nella vita di puntare sempre al massimo, senza tralasciare il portato di dolore che questa aspirazione comporta.
Non un originalissimo spunto, eppure “Sing Street” scorre naturalmente e senza impedimenti narrativi.
Nella Dublino di Carney, i suoni hanno i colori dei Duran Duran,dei Cure e degli Spandau Ballet, colori che riempiono le teste dei disadattati adolescenti che aspirano a formare una band nell’era dei video su MTV senza alcun tipo di competenza o talento specifico.
Il principiante Ferdia Walsh-Peelo eccelle come nuovo feticcio Carney nel ruolo di Conor “Cosmo” Lawlor, un vergine di 14 anni che sogna di diventare una rock star per rimorchiare. L’oggetto della sua lussuria giovanile è Raphina (un formidabile Lucy Boynton), una “donna” più anziana (17anni) desiderosa di diventare una modella a Londra.
Ciò che nasce con un intento superficiale, diventerà un vero e proprio stile di vita. La musica divamperà nell’anima del giovane Cosmo, sostenendolo e stimolandolo nella sua crescita emotiva e sociale.
Così Conor forma la sua band, Sing Street, collaborando con Darren (Ben Carolan), il tastierista Ngugi (Percy Chamburuka), l’unico membro nero del gruppo, e lo strumentista e compositore versatile Eamon (l’eccellente Mark McKenna).
Le canzoni originali che Carney ha scritto con Gary Clark, ex frontman della band catturarano lo spirito del tempo, in particolare “Drive It Like You Stole It” che dovrebbe trovare la sua strada tra i finalisti degli Oscar.
La maturità del video al momento, dà Carney e al direttore della fotografia Yaron Orbach la possibilità di trasformare il grigio di Dublino nel vortice colorato di fantasie di Conor.
Nonostante le pieghe narrative, Carney non perde mai di vista la storia semplice centro del film. Sing Street è un film romantico traboccante di musica, di divertimento e colmo dell’emozione del primo amore. Un film dove l’equilibrio perfetto tra realtà e fantasia crea una miscela “happysad” che conferma le capacità narrativa del regista e la sua maturità completa.
Vale la pena lasciarvi la playlist della colonna sonora, da ascoltare e riascoltare