Sono le 23.00, i JoyCut, i Moods e il dj Flume (italiani i primi due, australiano l’ultimo) hanno finito da poco di suonare, il mai così entusiasta pubblico romano è pronto a lasciarsi andare tra atmosfere psichedeliche e musiche quasi di altri pianeti, nel buio risuonano le note remixate di Tomorrow Never Knows, successo senza tempo dei Beatles..
Siamo all’ippodromo delle Capannelle, location storica sia per gli appassionati di ippica che per gli amanti delle sette note, e siamo di fronte a due geni della musica elettronica, tra i migliori interpreti di quel particolare sound che da oltre 20 anni fa scatenare giovani e meno in tutta Europa: Hey Boys, Hey Girls, non c’è più alcun dubbio, anche se non c’è Ed Simons (impegni accademici lo terranno lontano da tutti i concerti di questo tour europeo 2015) i fratelli chimici di Manchester sono pronti a farci passare una serata di buona musica, tra vecchi successi evergreen e nuove canzoni del disco in uscita “Born in the Echoes”, disponibile dal 17 luglio ed anticipato dal singolo “Eml Ritual”. Sul palco Tom Rowlands e Adam Smith (il mago degli effetti speciali) sono impeccabili (anche se l’assenza di Ed Simons regala un senso di imprevedibilità tra i fan) e regalano uno spettacolo di altissimo livello in cui hit come “Elektrobank” o “Chemical Beats” si si mescolano sapientemente con le nuove canzoni del disco (“Sometimes I Feel Too Deserter“ e “Go” su tutte). Menzione speciali per gli effetti, trascinanti,caldi ed ipnotici, che raggiungono l’apoteosi nel finale quando, sulle note di “Private Psychedelic Reel”, immagini iconiche cristiane accompagnano la scritta “Love is all”, a concludere una notte di potentissimi bpm.
Tra rock e psichedelia, tra beat e acquedotti romani, una splendida serata per una manifestazione come il Postpay Rock in Roma che oramai da anni riesce a regalare al pubblico romano il meglio del panorama musicale mondiale.