Il futuro e il passato, almeno in musica, possono essere una cosa sola. E’ la sfida che si sono posti i Santa Margaret, band milanese che ha esordito da poco con un vinile e un uscita digitale, senza passare dal compact disc. Il titolo di per sé è significativo: Il suono analogico cova la sua vendetta vol I. Vendetta di cui abbiamo parlato con la cantante e frontgirl della band, Angelica Schiatti: “Abbiamo deciso di uscire in questo modo in sala di registrazione, mentre suonavamo le 6 tracce che compongono il disco e considerando la realtà del mercato discografico. I compact disc, oltre a non aver portato nessuno miglioramento non vendono più, mentre la musica su vinile e su supporto liquidi sta rinascendo. E allora abbiamo fatto 2 + 2, per una questione logistica”. Ma la coerenza regge il cammino dei Santa Margaret, che a questa scelta tecnica hanno unito la riscoperta di sonorità che sanno di giradischi, di puntina, di calore analogico: “Con Stefano (Verderi, ex-chitarrista delle Vibrazioni, N.d.R.) e gli altri già da tempo suoniamo in giro e abbiamo semplicemente i nostri ascolti, il rock e il blues anni ’60 e ’70, con il nostro DNA italico che guarda ai cantautori. Così, in sala prove, abbiamo mescolato le varie influenze e le passioni comuni e abbiamo trovato il nostro suono”.
Ma la loro non è retromania, anzi è l’esigenza di trovare un suono perfetto per la loro musica, per i timbri dei loro strumenti, che suonano al meglio proprio grazie all’analogico: “In questo senso, siamo debitori agli esperimenti di Jack White che su canzoni che sono gemme di rock puro ha intessuto scelte tecniche e di supporto volte alla riscoperta di suoni che non sono affatto passati, di tecnologie che sono ancora il meglio per certa musica”. Ovviamente, tutte le piattaforme digitali hanno accolto il loro disco, per potersi far conoscere meglio, ma è sul supporto analogico che i Santa Margaret danno il meglio, e ovviamente dal vivo: “Siamo fieri dei nostri live, perché rispetto ai prodotti discografici tradizionali, o ai gruppi fatti di un cantante e vari turnisti, noi siamo una vera band. Il disco è registrato quasi live e la nostra ultima traccia, …e il digitale trema, è una session di 17 minuti e mezzo registrata dal vivo”. E cominciano ad arrivare i consensi, anche molto importanti: la canzone Riderò, infatti, è stata scelta da Aldo Giovanni e Giacomo per il loro nuovo film Il ricco il povero e il maggiordomo, mentre Fiorello li ha voluti ospiti in una trasmissione radiofonica. E mentre aspettano di sapere se a Febbraio saranno a Sanremo tra i giovani, apriranno il 2015 in giro per l’Italia. Le date le trovate sul loro sito.