La valenza sociale di molta della drammaturgia teatrale contemporanea è sicuramente tra gli aspetti più interessanti di un medium narrativo che fa dell’interazione “hic et nunc” il proprio caposaldo e l’espressione massima. Lo sanno bene Stefano Geraci e Roberto Bacci, i quali con “Tu! Ognuno è benvenuto”, in scena fino a Domenica 30 Novembre presso il Teatro Vascello, Roma, indagano con acuta ferocia l’attuale panorama economico/sociale attingendo a quelle che sono le tecniche di colloquio, i test e le metodologie nello scouting delle risorse umane.
Con un pubblico raccolto intorno allo spazio scenico, la sensazione ossimorica di claustrofobica arena contribuisce non poco a immedesimarsi nel candidato tipo di questo “Gran Teatro” in cui ognuno è (ahimé) benvenuto, alla completa mercé di “reclutatori” che ricordano molto il personaggio di Mangiafuoco nel Pinocchio di Collodi, spauracchi, ombre nere dai nitidi contorni e dalla fisionomia ben coerente.
Liberamente ispirato alle pagine incompiute del romanzo di Kafka America (o Il Disperso), il testo di stringente attualità, alterna dialoghi serrati e monologhi intensi, suggerendo già con il ritmo quanto di taciuto eppur lampante appare nella produttività ad ogni costo della società contemporanea, quella definizione cruda dell’individuo in base alla mera collocazione professionale, la competitività e l’alienazione della catena di montaggio. Di lavoro si vive, di lavoro si muore, sembrano suggerire gli sguardi degli ottimi interpreti Francesco Puleo, Alessio Targioni e Tazio Torrini nel ruolo di reclutatori e Sebastian Barbalan in quello di inerme reclutato. Nota di merito inoltre per Silvia Pasello nel ruolo di musica e “angelo”, i cui tratti profondamente umani fanno da contraltare alle caratterizzazioni crudeli dei personaggi negativi.
Una messa in scena misurata, funzionale, a favore di una recita estremamente fisica e intensa. L’uomo che non è capace a definirsi entro gli angusti limiti di una posizione lavorativa, è vittima di abusi da parte della classe dirigente e dell’altrui confinamento. Non c’è via d’uscita, perché non si è capaci a reinventarsi, o forse perché non ce ne viene data la possibilità. Cosa fare dunque? Restare ancorati a se stessi, al proprio diritto a esprimersi; non dovrebbe in fondo essere questa la realizzazione professionale?
“Tu! Ognuno è benvenuto” Teatro Vascello / sala Giancarlo Nanni dal 25 al 30 Novembre da martedì a sabato ore 21 – domenica ore 18Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
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