La nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma sta per volgere al termine, domani ci saranno le ultime proiezioni e le ultime corse ai pochi, ma preziosi, computer in sala stampa. Eppure questo venerdì è il giorno di un altro grande divo della ex Hollywood stellare, oggi è il giorno di Kevin Costner. L’attore celebre negli anni ’80 e ’90 per interpretazioni che rimarranno negli annuari come: “Balla con i lupi”, “Guardia del corpo”, “Revenge” e molti altri, approda nella capitale per presentare la pellicola “Black and White”.
Diretto da Mike Binder, il film racconta il dramma razziale di un nonno che si ritrova costretto ad occuparsi da solo della niponita mulatta, dopo la morte della figlie e della moglie. La diatriba legale si accende con la nonna paterna della bambina che cerca in tutti i modi di ottenerne la custodia.
Girato a New Orleans, Costner è entrato nel progetto anche come produttore attraverso la Treehouse Productions, questa nuova formula hollywoodiana che sta dilagando negli Usa ha contagiato già Richard Gere, presente anche lui qui al Festival pochi giorni fa con “Time Out of Mind”, e Robert Downey jr. con il suo “The Judge”.
E’ proprio vero che oramai per riuscire a realizzare un film che ti dia una certa libertà di azione e riesca a vedere la luce della sala ci sia la necessità di inserirsi economicamente?
La risposta sembra essere si, mettendo da parte gli esempi noti citati sopra, ci sono diversi attori ormai anche produttori, di un certo livello, come Brad Pitt e George Clooney, ma temo che le motivazioni siano assai diverse. Mentre per i due amici di “Ocean’s Eleven” è una scelta di ampliamento lavorativo, se così la vogliamo chiamare, per gli ex divi come Costner e Gere temo sia una scelta dettata dalla necessità lavorativa. Intendiamoci, non credo che siano a corto di liquidità, bensì, a corto di lavoro. La visibilità di cui godevano ad un tempo è andata esaurendosi, come le normali leggi dello star system impongono, e per non essere tagliati fuori dalle major, sempre più impegnate nella produzione di grandi film, decidono di lavorare per sceneggiature che gli piacciono, gli diano la giusta visibilità, libertà di azione e hanno anche la voglia di attraversare mezzo mondo per pubblicizzarle. Si arriva ad un’età in cui certe star possono decisamente permetterselo, vista la carriera che possono annoverare, e se è l’unico modo per vedere dei buoni film realizzati, lunga vita ai nuovi produttori di Hollywood!
Interrogato sull’argomento Costner alla conferenza presso il Bernini Palace, risponde: “Durante la lavorazione di questo film ho capito che per realizzarlo avrei dovuto mettere i miei soldi, i grandi studios sono focalizzati su altri progetti, temono che queste pellicole non diano un riscontro positivo al botteghino. Ma si sbagliano, io vedo grandi prospettive per questo film” – e ancora – ad Hollywood tutti stanno provando a fare film, ma i loro costi sono arrivati a cifre enormi. Spero ci sia lo spazio anche per film con budget minori che possono dare grandi soddisfazioni personali ed economiche. Se mi guardo indietro i miei grandi successi sono stati con pellicole piccole, mi auguro sia lo stesso con questo. Black and White è un film che mi ha cambiato molto, mi auguro possa fare lo stesso con le persone che l’andranno a vedere.”