CHI E’?
«È un medico eccentrico e pieno di genio in un periodo in cui la medicina era in rapida trasformazione. Brillante, anche se cocainomane, razzista e per niente simpatico al primo impatto. È stato come camminare su un filo, perché la televisione ti permette di entrare più in profondità nel carattere dei personaggi, approfondire i temi e prenderti dei rischi».