“It will be a poetry evening” – così esordisce Ani Di Franco nel suo ritorno live a Roma dopo ben sei anni. Ed è un’occasione per partire subito con Fuel, tratta dal celebre album Little Plastic Castle del ’98, esempio di slam poems attraverso le quali – così come i battle rap – affrontare tematiche politiche e sociali, immensamente care alla nostra Little Folksinger. Di strada ne ha fatta e tutta da sola, eppure la ritroviamo al Club Orion di Ciampino (che in verità dovrebbe rivedere il suo impianto acustico) energica, solare, dalla voce e dal talento ancor più limpidi.
Guardandola oggi come allora viene da pensare che l’autenticità esplosiva di questa donna paghi eccome. Un pubblico selezionato di appassionati e fan che cantano i brani dal primo all’ultimo – ad eccezione di quelli del nuovo album in uscita il prossimo 14 Ottobre – per un’esperienza artistica intima e informale, ma non per questo meno carica di entusiasmo.
La tracklist è una carrellata di brani vecchi e nuovi, alcuni come You Had Time – presente anche nella colonna sonora del film “Lost and delirious” del 2001 – dal tratto intimista e audace, altre impregnate della sua consueta vena politically incorrect, perché che folk sarebbe se non parlasse al popolo e per il popolo.
Un genere il suo che, ad ogni modo, appare sempre più contaminato di soul, funk, jazz, musica elettronica e parole, fino all’exploit sofisticato che si evince dalla presentazione dei brani del già citato nuovo album: Allergic to Water, Sunday Morning e soprattutto Happy All The Time.
Accompagnata dal bassista Todd Sickafoose e dal batterista Terence Higgins, le cui origini “neworleansiane” sono più che evidenti! – Ani ci regala uno spettacolo grandioso, non solo dovuto all’enormità del suo talento, ma anche e soprattutto alla sua capacità di lasciar trapelare la Donna prima della Cantautrice.
I have something to prove, as long as I know there’s something that needs improvement, and you know that everytime I move, I make a woman’s movement.
So, Shut up and Sing: