Un film splendido, una boccata d’aria fresca (destinata però ad essere probabilmente una mosca bianca) per l’ormai asfittica e miserrima commedia americana, un graditissimo ritorno al cinema per il grande Bogdanovich, non un semplice regista ma una vera e propria istituzione della settima arte.
New York. Arnold Albertson (Owen Wilson) è un regista teatrale di successo e sta preparando il suo ultimo spettacolo che debutterà a Broadway. Appena arrivato nella Grande Mela, Arnold ingaggia per la serata una escort, la giovane e bellissima Isabella (Imogen Poots). L’indomani mattina l’uomo regalerà alla ragazza trentamila dollari: in cambio Isabella dovrà però lasciare il lavoro di prostituta e seguire il suo sogno di diventare un’attrice.
A tredici anni dal suo ultimo film, Hollywood Confidential, Peter Bogdanovich torna dietro la macchina da presa e lo fa in maniera trionfale. She’s funny that way, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia, è infatti una gioia per gli occhi, un’esilarante commedia sofisticata, dal ritmo irresistibile e dotata di una invidiabile (e ormai rarissima) intelligenza nella gestione dei tempi comici e delle citazioni cinematografiche.
Si rimane ammaliati dinnanzi al perfetto dosaggio di battute e situazioni paradossali, di equivoci e colpi di scena, di strizzate d’occhio cinefile e di invenzioni esilaranti. Il tutto gestito con rigore e leggerezza di tocco e corredato da una costante e fecondissima ironia che permea la narrazione per tutti e 93 gli indiavolati minuti di durata.
Scevro da qualsiasi volgarità, colto senza mai essere noiosamente autoreferenziale, sempre spiazzante per come riesce a far sorridere di gusto, She’s funny that way deve tanto alla mirabile messa in scena di Bogdanovich ma non meno all’ottimo comparto attoriale.
Owen Wilson è perfetto nell’incarnare questo regista di Broadway nevrotico e insicuro ma al contempo generoso e cialtronesco, ma a rubare la scena è la splendida e deliziosa Imogen Poots, giovane donna sexy e fragile con un sogno nel cassetto da realizzare ad ogni costo, confidando con tenacia in quei miracoli a cui si ostina a credere nonostante tutte le amarezze che la vita le ha riservato. Spassosissimi anche una Jennifer Aniston sorprendente per autoironia e un Rhys Ifans carismatico e burlone.