Chi l’ha conosciuto Jack Bauer non può non amarlo. E quando il 24 maggio del 2010, dopo 8 annate, ci ha salutato scappando dagli USA, una lacrima è scesi anche nei cuori più duri. Dopo 4 anni, Fox ha deciso di farlo tornare in una miniserie evento, quei cuori hanno sussultato. 24: Live Another Day è praticamente una 9^ mini-stagione della serie di Cochran e Surnow, famose per il tempo reale, ossia un episodio = un’ora, una stagione è una giornata molto particolare composta nel lavoro di Bauer come agente dell’anti-terrorismo, da 24 episodi consecutivi. In questo caso, Fox (che trasmette sia in Italia sia negli USA: e se non siete abbonati, potete vederlo su Sky on Line) ha scelto un formato di 12 episodi in cui ogni tanto saltare un’ora. E il nostro eroe stavolta si trova a Londra, catturato dall’anti-terrorismo inglese, che gli dava la caccia insieme agli USA da anni. Ma Bauer ha pianificato tutto: cosa cerca nelle prigioni del Counter Terrorism Unit? E da quale nemico dovrà salvare il mondo oggi?
Questo è solo l’inizio della miniserie, perché chi conosce 24 sa che ogni episodio, anche più volte a episodio, la sceneggiatura, svolta, accelera, riparte e spiazza lo spettatore, per cui raccontarvi il plot è inutile e un po’ dannoso. I 4 anni di pausa ci hanno consegnato però una serie un po’ diversa, perlomeno nel tono e nella struttura: con “soli” 12 episodi e il boom delle serie via cavo e del loro ritmo particolare, Live Another Day lavora meno sull’azione pura e più sui personaggi nuovi e vecchi, intrecci, profondità di scrittura, almeno in avvio. Il che non significa che quando Bauer non debba esplodere, sparare e picchiare non lo faccia con la consueta carica di adrenalina, o che le accelerazioni del racconto non lascino il segno, ma gli autori hanno deciso di conquistare anche nuovi fan, senza puntare sugli eccessi di alcune vecchie stagioni e lasciando respirare di più il racconto. Il che, considerando il tempo a disposizione ridotto della metà è un paradosso, che però ne certifica il lavoro intelligente. Il fan si trova spiazzato, forse, ma il talento di Kiefer Sutherland, l’occhio per i comprimari, come i due opposti Yvonne Strahovski e Mary Lynn Rajskub, e la qualità delle scene spettacolari ne fanno ancora un “must see” che dà sempre grande godimento.