Due ragazzini, sul finire dell’adolescenza, e il peso di salvare almeno una parte del loro popolo. Les interdits di Anne Weil e Philippe Kotlarsky, tra le sorprese più gradite del BIF&ST 2014, sceglie questa insolita chiave narrativa per raccontare la persecuzione subdola degli ebrei in Russia alla fine degli anni ’70: protagonisti sono Carole e Jerome, due cugini ebrei francesi che vengono mandati in Russia, sotto le spoglie di due cugini amici di influenti uomini politici, per aiutare i rifugiati a conoscere Israele per poi cercare di andare via. Ma uno di questi rifugiati, consegna a Jerome un documento da trafugare.
Scritto dagli stessi Kotlarski e Weil, montatori di lungo corso al primo lungometraggio, Les interdits è un dramma storico che riesce a mescolare il cinema spionistico intimo, sulla scia del Le Carré di La casa Russia, al racconto di formazione adolescenziale – qui post – delicato e forte come nel cinema di Olivier Assayas, raccontando anche un lato poco conosciuto almeno oggi della storia israeliana, quello dei refusenik, cittadini ebrei a cui l’Unione Sovietica rifiutava il permesso di espatrio e il lavoro clandestino con gli israeiliani di tutto il mondo. Tensione limpida, tanto nel racconto quanto nell’attrazione fisica e sentimentale tra gli attori (bravissimi Jérémie Lippman e il colpo di fulmine Soko, cantante francese prestata con successo alla recitazione), occhio acuto e cuore tenero: un mix davvero interessante.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.