Se nel mondo anglosassone il polverone è stato ampio e fragoroso, con annesso giro di vite, in Italia lo scandalo dei preti pedofili e del modo in cui la Chiesa ha coperto tutto è rimasto sotto silenzio. Provano ad alzare la voce Luca Bellino e Silvia Luzi, autori di The Prey (La preda), documentario presentato al BIF&ST 2014 di Bari nella sezione Italia Film Fest Documentari, e che racconta alcuni casi esemplari, tra la Liguria e il Veneto, tra un sacerdote spostato per anni seminando il terrore nei dintorni di Savona e un centro per ragazzi sordomuti in cui è avvenuto l’indicibile.
Prodotto da un tv straniera, non a caso, The Prey guarda in faccia le vittime che dagli anni ’80 hanno provato a chiedere giustizia, a scoperchiare il verminaio che le gerarchie hanno cercato di ricoprire con tutti i mezzi, fino alle manovre più o meno ambigue di Ratzinger, prima dell’elezione al soglio pontificio. Luzi e Bellino affrontano di petto la materia, sono lucidi di fronte alle vittime, mai pietistici né cinici: il film ha l’impostazione e i limiti del prodotto pensato per la tv, come taglio narrativo e impaginazione, ma il suo coraggio frontale nel guardare e parlare dell’atrocità vestita da religione è ammirevole.
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