Quando hai un testo teatrale importante (l’autore Tracy Letts ha vinto il Pulitzer) e grandi attori, specialmente attrici, forse il più è fatto. Lo ha pensato di sicuro anche John Wells mettendosi alla regia de I segreti di Osage County, il suo secondo film per il cinema a fianco di una grandiosa carriera come creatore e produttore televisivo. Il film racconta della famiglia Weston, che si raccoglie attorno alla madre Violet, malata e dipendente dagli analgesici, quando il padre si suicida. La tensione fra la madre, le 3 figlie, i vari mariti e gli amici di famiglia verrà a galla passo dopo passo.
Scritto dallo stesso Letts, a occhio può sembrare un epigono edulcorato, per signore di mezza età del Festen di Vinterberg, invece Wells sa curare l’ambientazione rurale e meridionale, lo spirito dei luoghi e trasferirlo ad attori e personaggi, in questo dramma familiare venato di lievi sorrisi. Certo, niente che non abbiano già detto in molti, da Bergman a Monicelli, ma il racconto della lotta delle figlie per non diventare come la madre non potendo che assomigliarle, ha un cuore struggente che va oltre la convenzionalità della regia e della messinscena di tipo teatrale. Narrazione abile con i colpi di teatro piazzati al giusto momento, regia che se la cava meglio quando può stare faccia a faccia con i personaggi che non nelle scene corali, Julia Roberts che riesce nella complicata impresa di sconfiggere una Meryl Streep che lavora di mestiere e birignao. Un film che non supera i propri limiti, ma che sa seminare al suo interno fertili germi che il pubblico apprezzerà.