Doris Lessing è un premio Nobel. La sua sfortuna è di arrivare al grande pubblico grazie a Two Mothers, il pruriginoso adattamento che ne ha fatto Anne Fontaine sfruttando il fascino delle due protagoniste, Naomi Watts e Robin Wright. Che interpretano due amiche per la pelle che decidono di fidanzarsi l’una con il figlio dell’altra, con tutto ciò che ne conseguirà in termini psicologici e sociali.
Un dramma sommesso e patinato, scritto da Fontaine e da Christopher Hampton, che prende gli stantii dettami del cinema d’autore (qualcuno direbbe di qualità, con definizione che mette un po’ i brividi) europeo per farne un piccolo trattato sull’amore maturo: peccato che ne esca fuori un simil-Harmony senza passione, pensato ipocritamente per quelle signore troppe colte per dare un vero volto alla passione, per chiamare il sesso e il desiderio con il proprio nome. Fontaine dirige con distacco e freddezza inutili e inadeguate, la sceneggiatura affonda in dialoghi di spessore indegno di Lessing e le due attrici s’impegnano ma nemmeno troppe, anche se paragonate ai due manzi che si ritrovano come figli-fidanzati paiono due Judi Dench più belle.