Si sono fatti attendere un po’ i Velvet, soprattutto per ripensarsi dopo il successo schiacciante di Versomarte e Cose comuni, che pur risalenti a 11/12 anni fa hanno fin troppo segnato la progressione del gruppo. Che dopo Nella lista delle cattive abitudini (2009) e un best ridisegnato in chiavo synth-pop (Le cose cambiano, 2010), tornano con un nuovo EP, La razionalità che rilancia la carriera del gruppo sempre più dedito a sonorità elettroniche, tra i Subsonica che li hanno accuditi negli anni dello smarrimento e la corrente inglese degli ultimi anni.
E con questo mini album di 5 tracce, lanciato proprio dalla title-track, parte anche il tour dei Velvet, da Roma, dal Lanificio 159. Un concerto che oltre a tessere ancora i fili tra la band e il suo pubblico, segna una scelta più vicina a un sentimento rivisto del rock e della musica contemporanea, club, luoghi piccoli, stretta vicinanza con le persone, per far deflagrare il loro nuovo muro di suono, fatto di sintetizzatori, ritmiche, malinconie new wave. Aprono con un nuovo brano, Evoluzione, collage di frasi celebri e meno sulla politica, in scia incazzatura grillina e suono fin troppo corposo: il resto del concerto segue la rilettura elettronica fatta dal best of, con l’amalgama di rock e bassi onnipresenti a scandire anche i pezzi più noti come Dovevo dirti molte cose (forse il loro capolavoro), Nascosto dietro un vetro, I nuovi emergenti.
A puntellarlo, i brani del nuovo disco: se il singolo e brano d’apertura La razionalità rende evidente il punto d’incontro tra l’attitudine dance rock e la vena intimista, il meglio viene con le scelte più meditate. 100 corpi, insinuante come la voce di Pier, Le case d’inverno, nostalgia venata di malessere scritta da Luca Carboni, e I’ve Dreamt About Your Love, versione in inglese di 100 corpi pensata per il mercato internazionale, vera e propria frontiera del nuovo corso della band.
Tra un concerto in cui togliersi di dosso la ruggine a colpi di ritmo (soprattutto molto migliorati momenti in cui si occhieggia al post-punk, che tra chitarre come fruste e i sintetizzatori creano bei contrasti) e un disco che invece ha ancora qualche tappa da bruciare, i Velvet mostrano il meglio nella veste da palco. Ma sanno anche mostrare ai propri fan che il percorso successivo (nuovo album? un altro ep?) può dare più di una soddisfazione.