Quando la tecnologia si mette a servizio dell’arte, ecco che quella che sembrava una pura operazione commerciale volta a sfruttare un successo passato per rimpinguare casse attuali, acquista senso e valore.
E’ questo il caso di Alla Ricerca di Nemo, apparso sugli schermi per la prima volta nove anni fa, e riproposto oggi in una versione ridigitalizzata e in 3D.
Ciò che già allora aveva affascinato il pubblico è qui amplificato dall’uso della terza dimensione: l’ambientazione marina, l’utilizzo oculato di colori originali e complementari, i movimenti fluidi dei personaggi che schizzano fuori dallo schermo, tutto contribuisce alla partecipazione emotiva degli spettatori ad una storia sicuramente per i piccoli, ma che non manca di intrigare anche gli accompagnatori adulti con messaggi quali il “rispetto dell’altro” e citazioni di altre opere cinematografiche (in primis lo “squalo pentito” Bruto che ricorda molto quello spielberghiano).
Sono tanti i personaggi memorabili, al di là dei protagonisti – il dolcissimo Nemo e l’iperprotettivo papà Marlin – a rendere questo film uno dei più riusciti in casa Disney-Pixar. Dory con le sue fantastiche perle di saggezza e un cuore che ricorda sempre anche se la mente no; la colonia di tartarughe hippy con Guizzo in testa e poi ancora l’ombroso Branchia, la protettiva stella marina Diva. Un perfetto mix di simpatia e tenerezza, pathos e comicità che riconferma questo lungometraggio come un fortunatissimo modello a cui aspirare per appassionare grandi e piccini.