Giulio, impiegato comunale, marito e padre la cui vita va a rotoli dopo la separazione dalla moglie a causa di una scappatella. Una discesa negli inferi che procede inesorabile non solo per la solitudine che gli si para innanzi, ma soprattutto perché si ritrova senza una casa e senza il tenore economico a cui era abituato, fino a una durissima ricerca del proprio posto in un mondo che non si può più permettere. Scritto dal regista Ivano De Matteo con la compagna Valentina Ferlan, Gli equilibristi è un dramma contemporaneo, che partendo come tipica commedia all’italiana di sapore mucciniano, spiazza lo spettatore nella sua parabola.
De Matteo si adagia un po’ troppo dentro certi schemi, come emerge anche dal finale in cui le forzature di script gli fanno calcare la mano, ma ha tocco e sensibilità in abbondanza e lo si vede dalla sua interazione con gli attori: la giovane ed espressiva Rosabell Laurenti Sellers, la misurata Barbora Bobulova e un bravissimo Valerio Mastandrea che supera con grazia, convinzione ed empatia un film costruito quasi tutto sulle sue spalle. Lascia perplessi la collocazione in Orizzonti, sezione nata per la ricerca e lo sperimentazione, preferita a una vetrina “istituzionale” e forse più consona come il concorso, ma è un dubbio di lana caprina che riguarda la programmazione del festival e non toglie nulla ai meriti del film.
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