I Red Hot Chili Peppers sono stati i perfetti headliners di questa prima giornata, non deludendo le aspettative con una performance a grande impatto durata circa due ore.Il concerto si apre con “Monarchy” e “Can’t stop”, seguono poi veloci “Snow” “Live around” e una “Scar Tissue” da mettere i brividi, grazie alla voce di Anthony. Il gruppo è carico e lo dimostra in ogni istante, prima con una potente sessione ritmica tra il batterista Chad Smith e Flea, che non ha mai smesso di dimenarsi sul palco e parlare col pubblico abbozzando qualche parola in italiano, e poi con un assolo di corde mozzafiato che fa da intro a “Californication”. Con “Under the Bridge” la band californiana tocca il picco più alto, regalando ai fan una interpretazione magistrale e delle emozioni difficili da dimenticare.Si riparte a pieno ritmo con “Etiopia” e “By the Way”, l’ultimo pezzo in scaletta. I Red Hot escono di scena ma l’arena non ne ha abbastanza e li richiama a gran voce: i 4 si fanno desiderare, ma tornano sul palco travolendoci con “Fire”, “Meet Me” e una “Give it Away” potentissima che chiude il concerto. Anthony ci lascia con una buonanotte speciale, un inno alla musica, gridando a squarciagola “viva il rock, viva il pop, viva il jazz, viva la musica classica, viva tutta la musica che è la voce di Dio” . Un live in cui il gruppo ha saputo alternare sapientemente pezzi del nuovo album( “I’m With you”) con i loro brani storici, in un connubio assolutamente impeccabile.